year

2022

duration

55′

created  by

Marco D’Agostin

with

Marta Ciappina

soundscore and graphics

Luca Scapellato

lights

Paolo Tizianel

conversations

Claudio Cirri, Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini

video editing

Alice Brazzit

scenography

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

produced by

VAN

coproduced by

Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze, ERT / Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano | Teatro d’Europa, Fondazione I Teatri Reggio Emilia / Festival Aperto; Snaporazverein

supported by

L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; CSC / OperaEstate Festival Veneto; Istituto Italiano di Cultura di Colonia / MiC-General direction of performing arts and tanzhaus nrw, Düsseldorf, as part of the NID international residencies program

Gli anni

(The years)

[IT]

“La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte.” (A. Ernaux, Gli anni)

Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria. Il corpo di Marta e gli occhi di chi la guarda intraprendono un viaggio che fa la spola tra il presente – il momento della performance, irripetibile incontro romantico – e il passato di ognuno, in una trama di andate e ritorni che confonde le storie, le canzoni e i ricordi. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo assieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto.

 

[EN]

“Her life could be depicted by two perpendicular axes, on the horizontal one everything that happened to her, she saw, she heard at every moment, on the vertical one only a few images, sinking into the night.” (A. Ernaux, The Years)

Someone has written that there is an unbridgeable distance between what once happened and the way it appears to us now, cloaked in a strange unreality. The choreography of The Years is build to attempt to mend this rip: the incandescent story of an individual – Marta Ciappina, a unique performer in terms of artistic itinerary and technical peculiarities on the Italian dance scene – invites the spectators to play with their own memory. Marta’s body and the eyes of those watching her embark on a journey that shuttles between the present – the moment of the performance, an unrepeatable romantic encounter – and everyone’s past, in a web of comings and goings that blurs stories, songs and memories. The shadow of a novel stretches slowly over stage and audience: the invitation is to write it together, a hundred-handed work that exhorts us to cross the ruins looking upwards.

Press

La vertigine di uno sguardo nel passato, traccia indelebile nella memoria del corpo e del cuore, che poi diventa parte del ritmo instancabile della storia collettiva, di quello scorrere vorticoso nel tempo in cui i dolori, le gioie, gli amori, le speranze delle vite dei singoli diventano un unico fluire. Marco DAgostin, dopo il bellissimo Best Regards dedicato a Nigel Charnock, con Gli anni prosegue nel suo coraggioso affondo dentro gli affetti […] Una danza armata di ricordi che sfida il tragico come «una colonna verticale proiettata verso il futuro», un moto vitale nellostinata consapevolezza dellindispensabile. Francesca Pedroni, Il Manifesto

 

Tessere drammatiche e coreografiche che piano piano formano il quadro completo, nel quale scopriamo di aver partecipato a una intima rivelazione e allo stesso tempo di aver risvegliato qualcosa della nostra vita. […] Un lavoro sincero e necessario, destinato a un lungo cammino. Silvia Poletti, Danza & Danza

 

[…] la scena diviene così una cartografia, un dedalo di elementi di uno scavo nellarcheologia politica e sociale degli ultimi trentanni e più della storia italiana. […] le sovrapposizioni di piani linguistici non sbilanciano mai Gli Anni ma anzi ne fortificano la struttura, ch’è letteraria e percettiva al contempo, aperta, modulare e apparentemente fatta di oggetti raccolti e tenuti assieme con attenzione alla cesellatura, alla precisione scritturale. Spettacolo superbo. Paolo Ruffini, Limina Teatri

 

In ogni momento della nostra esistenza, anche se ci illudiamo di poter sempre tornare indietro, stiamo irreversibilmente scrivendo una pagina del nostro romanzo biografico: quale forma darte se non lirripetibile teatro può ricordarcelo? […] Oggi DAgostin è un artista abbastanza solido per togliersi dal palco senza scomparire: la vita scandagliata sulla scena è quella di Marta Ciappina, una delle migliori interpreti della scena coreografica italiana. Maddalena Giovannelli, Il sole 24 ore

 

[…] gli anni, dispersi lungo un tempo che non fa, non concede, pause; infanzia e adolescenza si fanno allora veicolo di una biografia collettiva, in cui permettere riconoscibilità a ogni spettatore, con il quale scambiare il peso oscillante, impossibile della memoria. Simone Nebbia, Teatro & Critica

 

Gli anni di DAgostin/Ciappina è uno di quei lavori che per pensiero e intensità dazione coreutica sono destinati a rimanere impressi, se non a germogliare nella memoria degli spettatori. Nicola Arrigoni, Sipario

 

[…] tutto il dolore, la fatica, la nostalgia, lemozione, si traduce in movimento. Ed è proprio questo a conquistarci, sentire che dietro ogni gesto c’è la memoria fisica di un momento di cui ci arriva la sostanza emotiva prima che il significato. Quello che convince in DAgostin è che la sua ricerca ha direzione: [… ] Marco cerca lemotività, ma la cerca nel minimalismo, nelle esplosioni piccole, nelle sfumature, nella grammatica del movimento. Rossella Menna, Doppiozero

 

Uno spettacolo che, pur percorso da matura autoironia, fa registrare un alto tasso di emotività, viscerale e allo stesso tempo cerebrale. […] Gli anni si costruisce così, lentamente ma ineluttabilmente, quale spettacolo sullesigenza di illuminare i tanti orridi che costellano laccidentato percorso della nostra memoria e che non è possibile circumnavigare allinfinito. Una consapevolezza dolorosamente ma pienamente raggiunta da Marta Ciappina, presenza potente e magnetica, qualità che la collaborazione con Marco DAgostin, anima elettivamente affine, ha felicemente esaltato. Laura Bevione, Artribune

 

[…] la performance transcodifica il romanzo, autobiografia impersonale” in cui parole e cose ci piovono addosso, facendoci immergere in una pratica della memoria che salva la storia di generazioni, trovando una sintesi tra vita e perdita nel fervore incontenibile della bellezza del mondo. […] Una sorta di storytelling costruito tramite narrazione, movimento e confronto con il pubblico, nel tentativo – riuscito – di ricucire lo strappo tra attriti ancora fumanti e le sfumature – simmetriche e irregolari, reali e illusorie – del presente. […] La bellezza di questo spettacolo è proprio questo continuo intreccio, dissolvenza e sovrapposizione di piani. […] Il tutto affidato alla raffinata mobilità della performer e alla sua ipnotica capacità interpretativa, in unesplosione creativa tra danza, parola e biografia. Sara Perniola, Pane Acqua e Culture


Lo spettacolo è di Marco DAgostin, uno di quegli artisti che offrono una strada alla danza contemporanea, un modo di pensarsi, che ha la delicatezza per fingere che i suoi lavori non siano vere e proprie opere mondo, ma in realtà lo sono. […] la delicatezza pura con cui Marco DAgostin ha riscritto la storia di questo crimine. Leonardo Merlini, Aska News

Tour

2023

February 14th, LAC, Lugano (CH)

March 14th/15th/16th, Pole-Sud, Strasbourg (FR)

May 30th, Danza Estate, Bergamo (IT)

June 13th, Cadiz en Danza, Cadiz (ES)

June 24th, FisiKo Festival, La Spezia (IT)

July 7th, Festival Inequilibrio, Castiglioncello (FR)

July 17th, Festival Umbria Danza, Perugia (IT)

September 18th/19th, Autunno Danza, Cagliari (IT)

September 23rd, Centrale Fies (IT)

October 20th, Crisalide Festival, Forlì (IT)

2022

October 8th/9th, première, Cango – Centro Nazionale di Produzione Virgilio Sieni, Firenze (IT)

October 14th/15th, VIE Festival, Bologna (IT)

November 5th/6th, Festival Aperto, Reggio Emilia (IT)

Photo credits: Michelle Davis.